il racconto degli ultimi giorni – Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi

 
 

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Prosegue il viaggio pastorale del vescovo Domenico in Salvador de Bahia

 

La giornata di lunedì 14 novembre è stata vissuta tra le strade  della città di Salvador di Bahia e alla conoscenza del suo centro, dal 1985 riconosciuto Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO, ricco di strutture e monumenti dell’epoca del Brasile coloniale. Il vescovo ha visitato uno degli edifici religiosi rappresentativi dell’arte coloniale brasiliana: la Chiesa e Convento di San Francesco, Praça da Sé dove si trova il Palazzo Arcivescovile e la Cruz Caída (Croce Caduta) un monumento posto vicino al sito dove sorgeva la vecchia cattedrale e il faro di Sant’Antonio da Barra situato all’estremità sud occidentale di Salvador.

 

Il 15 novembre per Salvador di Bahia è festa nazionale, si celebra l’anniversario della Proclamazione della Repubblica avvenuta nel 1889. In questa giornata gli uffici e le scuole sono chiuse e molti si incontrano per vivere insieme questo giorno. Il vescovo Domenico, insieme a don Beppe, accompagnati da sorella Sandra e sorella Mariangela della Fraternità Francescana di Betania si sono recati da Irma Violetta. Una consacrata che si dedica alla preghiera e quotidianamente alla cura dei più poveri di Salvador. L’amore per i sofferenti di Suor Violetta è palpabile, tanto che nel quartiere di Baixa do Bonfim è conosciuta anche come la “nuova Suor Dulce”. In casa vengono accolti uomini, donne e bambini – ed è chiamata dalla gente del luogo Casa do Encontro e Oração – e si trova in una delle strade accanto alla Basilica Santuario Senhor Bom Jesus do Bonfim, nella Città Bassa di Salvador. Questa mattina la casa era piena di giovani che stavano vivendo un ritiro spirituale.

 

Il 15 novembre è una data cara anche alla comunità Francescana di Betania, in quanto ricorre il compleanno di padre Pancrazio, fondatore della Comunità e artefice anche della missione in Brasile. Il vescovo Domenico, don Beppe e tutta la comunità di Betania hanno pregato e ringraziato il Signore per aver donato alla Chiesa un sacerdote e alla comunità di Betania un padre capace di aiutare a conoscere l’infinito Amore di Dio.

 

Il viaggio pastorale del vescovo Domenico accompagnato da don Beppe de Ruvo e da fra Paolo Crivelli si concluderà mercoledì 16 novembre, dopo la S. Messa il vescovo Domenico incontrerà il console italiano Andrea Garziera e al pomeriggio inaugurerà un nuovo asilo gestito dalla comunità di Betania per poi far rientro in Italia.

 

Ormai quasi a conclusione del viaggio abbiamo chiesto a don Beppe e a fra Paolo Crivelli quali sono i sentimenti che questa esperienza ha lasciato in loro.

 

don Beppe: Celebrare qui la VI Giornata Mondiale per i Poveri è stato un valore aggiunto, la giornata è stata vissuta in maniera molto molto forte e molto intensa. é vero che la povertà e i poveri ci sono dappertutto, ma essere qui tra i poveri delle tante favelas che abbiamo visitato e in cui abbiamo celebrato la S. Messa ha significato per me quasi immergersi in quello che si celebra. Tante volte si corre il rischio che la celebrazione di questa giornata, come di altre, ci porta solo con la mente e con il pensiero ad essere vicini a queste realtà e si dimentica di viverle anche nel nostro quotidiano.

Questa esperienza, di certo mi lascia un magone forte nel cuore, un vuoto nel pensare alla ricchezza di alcuni e alla povertà dei tantissimi. Toccare con mano questa diversità mi fa rabbia, perché da una parte si costruiscono palazzi anche lussuosi e poi accanto ci sono queste favelas, che per molti sono un segno di avere una casa o almeno un tetto per la notte.

Ritorno a casa di certo con sentimenti di vicinanza, di preghiera per la gente incontrata, ma anche con una consapevolezza maggiore. E non mi resta che pensare al versetto del Vangelo di Marco “I poveri li avrete sempre con voi” e ripreso da don Tonino nella sua ultima omelia della Messa Crismale del Giovedì Santo “amate i poveri e amate la povertà”. Forse tante volte dobbiamo rivedere le nostre quotidianità e pensare che in qualche altra parte del mondo ci sono poveri che veramente non hanno l’essenziale per poter vivere pensare di assicurare anche un futuro a questi ragazzi, a queste famiglie.

 

fra Paolo Crivelli: Questa visita di S.E. Mons. Domenico Cornacchia, nella nostra comunità di Salvador è stato un momento di grande grazia. Innanzitutto per noi poter stare con lui in questo tempo e condividere con lui le nostre giornate di preghiera, di vita fraterna e ascoltare anche le sue testimonianze è stata una grande ricchezza e anche una possibilità di farci conoscere un po’ più da vicino.

Abbiamo avuto due aspetti molto importanti, secondo me durante questa visita. Il primo: un aspetto sociale, in un tempo molto breve siamo riusciti veramente a permettere al vescovo Domenico di entrare nel profondo del tessuto sociale di questa nostra Comunità, questo perché  avevamo in corso le visite alle famiglie che hanno scritto i loro bambini all’asilo. Siamo potuti andare in vari quartieri, non soltanto nei quartieri ma nelle case delle persone, ascoltare le loro storie. Questo ha permesso al vescovo di toccare con mano la realtà di queste nostre famiglie, di questi nostri fratelli più poveri che vivono quotidianamente. Poi c’è stato l’aspetto pastorale che secondo me è stato l’aspetto più bello e gioioso. Sua Eccellenza ha potuto celebrare in 5 cappelle delle 18 che fanno parte di questa parrocchia. In ogni cappella in cui ha presieduto, è stato accolto con una festa straordinaria. Ognuno ha cercato di preparare anche qualcosa da mangiare, un rinfresco dopo la Messa. Per loro questo è stato un tempo straordinario perché la sua venuta ha detto loro quanto Dio li amava, per loro è stato veramente accogliere Gesù che veniva in mezzo a loro e gli diceva quanto erano degni. è stato qualcosa di straordinario e lo si è visto proprio dalla gioia che tutti avevano di poterlo accogliere, di poterlo avere tra di loro.

Una visita molto riuscita, una grazia del Signore una benedizione per questa terra.

 

(Redazione Internet)

 

 

foto: don Beppe de Ruvo

 


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