Il Signore è con noi, non ci abbandona mai – Diocesi di Andria

 
 

Letture:
Mal 3,3-19-20
Sal 97
2Ts 3,7-12
Lc 21,5-19

Carissimi fratelli e sorelle,

Oggi nella pagina del vangelo san Luca ci riporta un discorso di Gesù che affronta il tema degli ultimi tempi, quelli che noi abitualmente chiamiamo: “la fine del mondo”. Certamente è un tema sempre molto sentito, anche nei tempi che stiamo vivendo. Il racconto ci riferisce che i discepoli sono “rapiti”, tutti presi dall’ammirazione per la bellezza esteriore del tempio: l’architettura, le pietre, le decorazioni…Gesù, anche oggi chiede a noi discepoli di non distrarci su cose che riguardano l’esteriorità della vita della chiesa, ma di fare una riflessione seria sul modo in cui viviamo i tempi che la provvidenza ci chiede di abitare. E ci chiede, inoltre, di imparare ad interpretarli, alla luce di tutto quello che Lui, il Maestro, ci insegna con le parole che pronuncia e con il suo esempio di vita.

Noi, i discepoli di questo tempo, in più di una circostanza, ci scopriamo paurosi ed egoisti e in questa situazione come i discepoli del vangelo di oggi, chiediamo a Gesù quando sarà la fine e, soprattutto, come possiamo fare per capire qual è il momento in cui sta arrivando. E questo accade perché sappiamo bene che nel momento della crisi i discepoli, come tutti, penseranno prima di tutto a sé stessi, a mettersi in salvo. Purtroppo è un dato che si osserva sempre e dovunque, quando arrivano situazioni difficili, le persone dimenticano il bene comune e cominciano a calcolare come salvaguardare sé stessi e i propri interessi. L’immagine dei discepoli che emerge da questi versetti, non è dunque bella ed ammirevole. E proprio per questo contrasta con quella della vedova che Gesù ha indicato immediatamente qualche versetto prima di quelli di oggi nel Vangelo di San Luca: una vedova che mette nel tesoro del tempio tutto quello che aveva per vivere. Una donna che non guarda al proprio interesse, ma che si spende fino alla fine per Colui che dà senso alla sua vita. Certo, il tempo della crisi è sempre, come Gesù ricorda in questi versetti, un tempo di contrapposizioni e di ambiguità: popolo contro popolo e regno contro regno. Ma il Signore Gesù non ha mai indietreggiato di un passo e non è mai sceso a compromessi di nessun tipo, mai! Anzi, rilancia, ricordandoci ancora una volta che il rischio di essere “perseguitati” ed “insultati” non è solo un’ipotesi, ma è per tutti i tempi!

Ma il nostro anche è un tempo in cui deve emergere la ricerca appassionata della verità e l’impegno altrettanto appassionato nel metterci a servizio del bene, del bene di tutti e per tutti e non solo per noi, mettendo in conto che persino il messaggio evangelico diventa ambiguo: Gesù prevede già che la sua parola sarà strumentalizzata. Quando abbiamo paura non siamo lucidi, vogliamo risposte facili e immediate e alcuni approfittano di questa debolezza. Bisogna essere vigilanti e verificare con attenzione se ciò che ci viene presentato come evangelico lo è veramente. Nel tempo della crisi non è facile mantenere l’equilibrio, per questo Gesù invita a esercitare la virtù della perseveranza, del discernimento, della pazienza; questi atteggiamenti sono fondamentali quando viviamo momenti faticosi e oscuri. È esattamente il contrario dell’atteggiamento dei discepoli che vogliono fuggire e liberarsi da ogni peso. Quando San Luca scrive questo testo, la comunità a cui si rivolge sta probabilmente vivendo già il tempo della crisi. Le parole di Gesù vengono rilette alla luce del momento presente. E in fondo è quello che fa ogni comunità, in ogni momento della storia, quando ascolta la parola di Gesù nel presente. La comunità a cui Luca si rivolge ha visto probabilmente la distruzione del Tempio, che, iniziato nel 64 d.C., era stato distrutto solo sei anni dopo, durante l’invasione dei Romani. Anche le persecuzioni di cui parla il testo si riferiscono probabilmente a persecuzioni cui la comunità ha già assistito, forse quelle in cui erano stati uccisi Stefano e Giacomo.

Anche noi dunque dobbiamo leggere questi versetti pensando al nostro presente; forse anche tra noi c’è chi continua a guardare le belle pietre delle nostre chiese e non si preoccupa, invece, di diventare consapevoli dei segni della crisi e della nave della chiesa che attraversa il mare avverso. Questo Vangelo oggi può e deve essere un invito a svegliarci e a organizzarci per provare a trovare delle strategie per affrontare la crisi, ma senza mai perdere l’intima convinzione che il Signore è con noi e non ci abbandona mai.


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