silenzio davanti a un grande uomo di Dio – il giornale della Arcidiocesi di Lecce

 
 

[ad_1]

Lo aveva promesso l’arcivescovo Michele Seccia e lo ha fatto: non appena giunto a Roma nel tardo pomeriggio di oggi è corso in San Pietro e ha sostato per lungo tempo davanti alla salma del Papa emerito Benedetto XVI.

 

 

“Porterò con me la gratitudine e la preghiera della nostra diocesi – aveva assicurato prima di partire alla volta della capitale accompagnato da due sacerdoti della diocesi – certo che da lassù egli continuerà ad amare e a proteggere l’attuale Pontefice e tutta la Chiesa che ha servito con cuore di pastore e di padre”.

Si è commosso Seccia davanti alla grandezza di uomo profetico nella sua semplicità e umiltà. Fiumi d’inchiostro sono stati versati, infatti, per accompagnare in questo transito le spoglie mortali del Papa emerito Benedetto XVI. Reportage e approfondimenti in tv per raccontarne la raffinatezza spirituale e culturale di un Pontefice che con sapienza e intelligenza ha mostrato al mondo intero la bella arte del diminuire.

Facendo la tara rispetto a ciò che gli occhi vedono, rimane in questa basilica il silenzio, lo stesso silenzio che Benedetto XVI ci ha insegnato in questi ultimi anni, il silenzio che in una partitura musicale si costituisce parte integrante della melodia, che ne scandisce il ritmo, che le conferisce un’intenzione.

“Papa Benedetto è stato nella sua vita questo silenzio – ha sussurrato l’arcivescovo appena uscito da San Pietro -, che ha permesso alla voce di Dio di intrecciarsi con la vita dell’uomo facendola diventare musica”.

Tanti cardinali, vescovi, presbiteri, religiosi. E pellegrini (molti più di quelli previsti, a dimostrazione che i frutti di Dio hanno bisogno del tempo per crescere), hanno accompagnato con la preghiera Papa Benedetto al cospetto di Dio, ma le lacrime di mons. Gaenswein, raccontano l’amore profondo per questo maestro di fede, e la fedeltà assoluta ad un uomo che gli ha insegnato la bellezza di Dio.

Vedendo tutto questo, domani non sarà la fine di un uomo consegnato alla terra, ma l’inizio di una storia nuova, la certezza di avere un intercessore che suona e canta al cospetto di Dio.

 

 

[ad_2]

clic qui per l’articolo sul sito del giornale della Diocesi