teologia e prassi di dialogo, di inclusione e di pace — Arcidiocesi Bari-Bitonto

 
 

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Lo scorso 14 marzo si è svolta a Bari una giornata di studi organizzata dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, la Facoltà Teologica Pugliese e l’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, con l’intento di rilanciare la riflessione già avviata con gli incontri di Bari (2020) e Firenze (2022) sulle questioni legate ai territori che si affacciano sul Mediterraneo. Tale area geografica è considerata da sempre un luogo di incontro tra popoli e culture, ma, al contempo, il “cimitero” più grande d’Europa, a causa dei flussi migratori e delle loro tragiche conseguenze.

Nella mattinata è emersa la necessità di sviluppare una riflessione “in contesto”, che parta da un’accurata analisi sociologica delle sfide concrete del bacino del Mediterraneo.  Le contribuzioni hanno fornito una metodologia di analisi, riflessione e azione, tracciando delle prospettive per pensare il dialogo tra i popoli e le culture, al fine di evitare inutili conflitti che ledono la dignità dei popoli e disperdono l’ingente patrimonio culturale e spirituale.

2.jpgNel pomeriggio, una tavola rotonda per dettagliare maggiormente le sfide concrete, facendo emergere l’esigenza di un lavoro di collaborazione tra i vari enti accademici, civili e religiosi presenti sul territorio.  L’intervento del Cardinale Jean-Marc Aveline, Arcivescovo di Marsiglia, visionabile in questa video-intervista, esprime tale esigenza, facendoci cogliere con precisione quattro sfide maggiori e imprescindibili che toccano le cosiddette “cinque sponde” del Mediterraneo (Europa occidentale, Nord Africa, Medio Oriente, Balcani, Mar Nero): la sfida della grande disparità economica; la sfida dei conflitti politici e religiosi; la sfida del cambiamento climatico e ambientale; la sfida migratoria.3.jpg

Tutte queste sfide ci interpellano come famiglie religiose e società civili, affinché, sviluppando una riflessione accademica seria, possiamo giungere ad un’azione consapevole ed efficace sul territorio. 

 

don Antonio Lattanzio

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