Casa della Carità a Lecce

 
 

Casa della Carità/Tanti doni ai fratelli più poveri

Situata all’interno del centro storico di Lecce, ma anche “in piena periferia esistenziale”, come sostiene don Atti­lio Mesagne, la “Casa della Carità” si occupa di accogliere ed aiutare quoti­dianamente ogni fratello bisognoso, indipen­dentemente dal colore della pelle o dalla sua fede politica e religiosa. La struttura, frutto di una donazione di Anto­nio Lanzalonga, è stata ristrutturata ed adibita a casa di accoglienza, fornita di trenta posti letto e che quotidianamente offre il servizio mensa ed il servizio doccia a chiunque ne avesse bisogno. Numerosi volontari mettono in pratica conti­nuamente la parola del Vangelo, aiutando il prossimo disinteressatamente, non solo nella sede della “Casa della Carità”, grazie ai nume­rosi servizi promossi dalla Caritas diocesana. Infatti nella città sono attive quotidianamente tre mense per persone bisognose, due mense domenicali e tre punti ristoro, oltre a numero­se case di accoglienza, in grado di offrire an­che consulenza medica e legale agli immigrati ma anche ai nuovi poveri.

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In occasione delle festività natalizie, la “Casa della Carità” ed i suoi volontari non andranno in vacanza, anzi, cercheranno di accentuare il clima di acco­glienza ed il calore umano, con lo scopo di far sentire a proprio agio gli ospiti della struttura. Nel rispetto delle religioni di tutti i presenti, il pranzo di Natale, il cenone ed il pranzo di Ca­podanno oltre al pranzo dell’Epifania, offerti da generosi donatori, saranno delle occasioni speciali per creare comunione e far sentire ognuno a casa propria. Nella notte di San Silvestro, la Casa sarà animata da una festa multietnica, con canti tipici del Kurdistan e del Pakistan. Dunque ognuno contribuirà a donare qualcosa della propria cultura, arricchendo il prossi­mo e contribuendo al processo di scambio tra volontari ed ospiti. Infatti lo scopo della “Casa della Carità” non è tanto quello di dare qualcosa a chi ne ha più bisogno, ma quello di restituire, a chiunque, ciò di cui è stato privato, sicuri di ricevere qualcosa in cambio dal punto di vista umano, perché tutti possono essere edificati da ciò che può offrire il pros­simo indipendentemente dalla sua estrazione sociale e dalla sua condizione economica. 

Giovanni Mangiullo