Adesso dicembre 2021 è online – Diocesi di Castellaneta

 
 

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Il colore del grano

Ci sono momenti in cui si vorrebbe provare a dire tante cose perché improvvisamente ci si rende conto del tempo che è passato e che tutto quello che si aveva in mente di fare sarà fatto diversamente e con persone diverse o … non si farà. Il 29 novembre scorso è stata resa nota la nomina del nostro Vescovo, Mons. Claudio Maniago, ad Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. La notizia ha sorpreso tutti e con questo numero di Adesso vogliamo dire il nostro piccolo, ma sentito, “Grazie” al Vescovo Claudio che tanto ha creduto anche in questo strumento di comunione che è il nostro periodico “Adesso”. In questo numero, oltre alle parole che il Vescovo Claudio ha inviato alla comunità ecclesiale che Papa Francesco gli ha affidato, ci sono le parole del nostro Vicario generale – don Renzo di Fonzo – che tracciano una sorta di bilancio del cammino condiviso in questi anni, una breve riflessione di Giovanni Pietricola, presidente diocesano dell’Azione Cattolica, il racconto della nascita della Casa della Misericordia a Castellaneta – un’opera segno fortemente voluta da Mons. Maniago – e dell’emporio solidale a Ginosa a cura della Caritas. Mettiamo nelle mani di Dio questo particolare anno 2021 con uno stralcio da una storia che fa sempre bene al cuore: “E quando l’ora della partenza fu vicina: “Ah!”, disse la volpe, “piangerò”. “La colpa è tua”, disse il piccolo principe. “Io non ti volevo fare del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…”. “E’ vero” disse la volpe. “Ma piangerai”, disse il piccolo principe. “È certo”, disse la volpe. “Ma allora che ci guadagni?” “Ci guadagno”, disse la volpe, “il colore del grano”. Poi soggiunse: “Va’ a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto”. […] E ritornò dalla volpe. “Addio”, disse. “Addio”, disse la volpe. “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: si vede bene solo col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

Oronzo Marraffa





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