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Papa Francesco ha nominato il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, presidente della Conferenza episcopale italiana.

 

 

 

A dare l’annuncio ai vescovi è stato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, che ha dato lettura della comunicazione del Santo Padre. Stamattina i vescovi riuniti per la loro 76ª Assemblea generale hanno proceduto all’elezione della terna per la nomina del Presidente, secondo quanto previsto dallo Statuto.

“Esprimo a nome della Chiesa di Lecce – ha commentato l’arcivescovo Michele Seccia, anch’egli a Roma all’Assemblea della Cei, appena giunta la notizia della nomina a firma di Papa Francesco – i miei più sinceri auguri al confratello card. Matteo Zuppi per il nuovo impegno cui è stato chiamato dal Santo Padre su indicazione dei vescovi italiani. Non ha bisogno di presentazioni, la sua storia parla chiaro: con lui alla guida potrà ricevere nuovo slancio il cammino sinodale voluto da Papa Francesco che continua ad incalzare tutti i pastori per una Chiesa fuori dai recinti tradizionali, che sia sempre più compagna di strada di ogni uomo e di ogni donna”.

“L’attualità spinge le Chiese che sono in Italia – ha concluso Seccia – a non adagiarsi e a non attendere ancora per diventare davvero incisive e feconde nel tessuto sociale e nei territori. Le povertà ci interpellano in ogni momento della giornata: l’annuncio del vangelo non può che esprimersi prioritariamente attraverso la testimonianza della carità e il comandamento dell’amore verso Dio e verso i fratelli. In tutto questo il card. Zuppi potrà continuare ad essere per tutti i pastori un autentico esempio di battistrada”. 

Il card. Matteo Maria Zuppi nasce a Roma l’11 ottobre 1955, quinto di sei figli. Nel 1973, studente al liceo Virgilio, conosce Andrea Riccardi, il fondatore di Sant’Egidio, iniziando a frequentare la Comunità e collaborando alle attività al servizio degli ultimi da essa promosse: dalle scuole popolari per i bambini emarginati delle baraccopoli romane, alle iniziative per anziani soli e non autosufficienti, per gli immigrati e i senza fissa dimora, i malati terminali e i nomadi, i disabili e i tossicodipendenti, i carcerati e le vittime dei conflitti; da quelle ecumeniche per l’unità tra i cristiani a quelle per il dialogo interreligioso, concretizzatesi negli Incontri di Assisi.

A ventidue anni, dopo la laurea in lettere e filosofia all’Università La Sapienza, con una tesi in storia del cristianesimo, entra nel seminario della diocesi suburbicaria di Palestrina, seguendo i corsi di preparazione al sacerdozio alla Pontificia Università Lateranense, dove consegue il baccellierato in Teologia.

Ordinato presbitero per il clero di Palestrina il 9 maggio 1981 dal vescovo Renato Spallanzani, subito dopo viene nominato vicario del parroco della basilica romana di Santa Maria in Trastevere, mons. Vincenzo Paglia, succedendogli nel 2000 per dieci anni. Incardinato a Roma il 15 novembre 1988, dal 1983 al 2012 è anche rettore della chiesa di Santa Croce alla Lungara e membro del consiglio presbiterale diocesano dal 1995 al 2012. Nel secondo quinquennio come parroco a Trastevere, dal 2005 al 2010, è prefetto della terza prefettura di Roma e dal 2000 al 2012 assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio, per conto della quale è stato mediatore in Mozambico nel processo che porta alla pace dopo oltre diciassette anni di sanguinosa guerra civile.

Nel 2010 viene chiamato a guidare la parrocchia dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela, nella periferia orientale della città; e nel 2011 è prefetto della diciassettesima prefettura di Roma. Poco dopo, il 31 gennaio 2012 Benedetto XVI lo nomina vescovo titolare di Villanova e Ausiliare di Roma (per il Settore Centro). Riceve l’ordinazione episcopale il successivo 14 aprile per le mani dell’allora cardinale vicario Agostino Vallini e sceglie come motto Gaudium Domini fortitudo vestra.

Il 27 ottobre 2015 Papa Francesco lo nomina alla sede metropolitana di Bologna e il 5 ottobre 2019 lo crea cardinale con il Titolo di Sant’Egidio. È membro del Dicastro per il servizio dello sviluppo umano integrale e dell’Ufficio dell’amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica.

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