#DONDONATO50. Grati al Buon Pastore per avercelo ‘donato’ come maestro, padre, fratello – il giornale della Arcidiocesi di Lecce

 
 

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Mezzo secolo di vita sacerdotale costituisce un traguardo importante per ogni presbitero, ma per un vescovo questa meta è ancor più significativa perché rappresenta il momento in cui l’apostolo, scelto dal Signore, fa memoria del cammino percorso e si rende conto che il mistero grande, il mysterium sanctum è il sacerdozio.

 

 

 

Anche nei segni liturgici questo è evidenziato. Infatti, mentre durante la liturgia della Parola il Vescovo porta le insegne episcopali, non così avviene per la liturgia eucaristica laddove emerge il suo essere sacerdos, sia nella consacrazione del pane e del vino, sia nell’offerta del sacrificio.

Mons. Donato ha deciso di celebrare oggi – a cinquant’anni dall’imposizione delle mani dell’arcivescovo Francesco Minerva – il suo anniversario con semplicità, senza programmare festeggiamenti particolari, ma vivendo questo momento in modo tutto spirituale, tutto sacerdotale. E ha deciso di ordinare un nuovo sacerdote. Infatti, il miglior modo per celebrare il sacerdozio per un pastore è manifestare la propria paternità generativa e il suo amore per i confratelli presbiteri.

Don Donato – desidero almeno in questa circostanza chiamarlo in questo modo fraterno e sacerdotale, così come tutti lo ricordano a Lecce – ha amato sempre il suo sacerdozio e, fin dai tempi in cui è stato rettore del seminario, ha curato con particolare zelo le vocazioni e la formazione al presbiterato.

Don Donato è sacerdote nell’anima e tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato hanno visto in lui un maestro, un padre e un fratello. Pertanto, sono lieto di formulargli i miei migliori auguri che accompagno e avvaloro con la preghiera e con la promessa che qui a Lecce sarà sempre il benvenuto, perché questa è la diocesi in cui è nato il suo sacerdozio e in cui mons. Donato ha prestato la sua opera presbiterale. Il rinnovamento conciliare voluto da mons. Minerva e proseguito da mons. Mincuzzi e da mons. Ruppi ha avuto in don Donato un solerte e laborioso collaboratore e, ancora oggi, la Chiesa leccese ne è grata.

Pertanto, don Donato, sempre dedito al servizio del vangelo, alla passione per le vocazioni e all’amore per la crescita spirituale delle famiglie a cui ha dedicato tanta attenzione pastorale, sia per tutti noi un esempio da imitare. Uniti a lui, ringraziamo il Signore per averlo scelto come lavoratore nella sua vigna e per avercelo… Donato, come sacerdote, da mezzo secolo.

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