facciamo memoria del dono del sacerdozio – Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi

 
 

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Si è svolta mercoledì sera in Cattedrale la messa crismale, presieduta dal Vescovo S.E. Mons. Domenico Cornacchia, alla presenza del Vescovo emerito Mons. Felice Di Molfetta, sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose e seminaristi. È questa l’occasione in cui vengono benedetti i Sacri Olii: l’olio degli infermi, l’olio dei catecumeni e il crisma che saranno utilizzati durante tutto il corso dell’anno liturgico per la celebrazione dei sacramenti.

 

QUI IL TESTO DELL’OMELIA

 

La messa crismale diventa momento per focalizzarsi sulla vocazione religiosa, tenendo presente la missione di Gesù, attraverso l’azione potente dello Spirito Santo, lo stesso che «ha inondato anche noi, nel giorno della nostra Ordinazione sacerdotale divenendo così, partecipi della stessa consacrazione e missione di Gesù. Da quel giorno, siamo stati resi idonei ad essere testimoni della sua opera di salvezza per ogni uomo, in ogni parte del mondo».

 

Tra i vari motivi di gratitudine e condivisione, gli auguri a don Nicola Abbattista e Don Vincenzo Di Palo, che quest’anno, celebrano il XXV di sacerdozio e a Mons. Giuseppe Milillo che festeggia il LX anniversario di presbiterato, per poi ricordare anche i sacerdoti che ci hanno lasciato negli ultimi mesi, Mons. Francesco Gadaleta, Don Nicola Azzollini e Don Michele Marella.

 

«Questo rito ci riporta con la mente ed il cuore al giorno indimenticabile della nostra Ordinazione, con la quale il Signore Gesù ha impresso, con il dono dello Spirito, un indelebile sigillo nella nostra anima e ci ha configurati a Lui, Eterno e Sommo Sacerdote, per divenire fedeli dispensatori dei Suoi divini misteri. Vocazione grande questa! Senza nostro merito, il Signore ci ha scelti, non perché fossimo i migliori, ma perché lo diventassimo. Con particolare emozione, quest’anno celebriamo la Messa Crismale, a qualche mese dalla dichiarazione di Venerabilità dell’amato nostro Pastore Mons. Tonino Bello. Egli sia, da ciascuno di noi, preso quale modello da imitare. Santi non si nasce, ma lo si diventa!»

 

Mons. Cornacchia ha invitato i confratelli a un esame di coscienza personale, per verificare la fedeltà alle promesse, verificando che gli altri si accorgano di quanto ciascuno è innamorato del Signore. «Spesso pensiamo che un sacerdote, per essere veramente tale, debba essere dotato di speciali capacità, che debba saper dire molte belle parole per convincere gli altri; che debba promuovere mille iniziative, dimenticando forse, che ciò che rende davvero fecondo il nostro ministero è il nostro amore, totale, senza rimpianti e, senza compromessi, per Gesù solo».

 

 

È importante testimoniare la gioia e l’appartenenza al Signore, rinnovando costantemente questo legame, così da uniformarsi a Cristo e tenersi saldi in Lui. Tutt’oggi è importante avvertire e sperimentare la presenza del Signore per un’azione pastorale viva.

 

I sacerdoti infatti «sono il sacramento, il segno visibile di Gesù Cristo tra noi: abbiate di essi grande venerazione e pregate per loro, perché non prevalga mai in loro la tristezza del cuore». È col sostegno ai sacerdoti che si può constatare la misericordia di Dio attraverso di loro, nei sacramenti che amministrano. E, nonostante la loro fragilità, siano segno visibile del Signore.

 

Di qui l’invito ad accogliere il vino nuovo. «Più che esibire l’etichetta DOC del nostro io, esibiamo le nostre opere belle, pulite e dense di oblatività verso Dio e verso il prossimo. Non dimentichiamo quanto diceva il Venerabile Don Tonino: lo stress non è incenso a Dio gradito, ma la stanchezza è segno della nostra laboriosità nella Vigna del Signore!»

 

Infine ha augurato a tutti i presbiteri che questo ministero «possa far germogliare sogni, suscitare profezie, far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni positive, risuscitare un’alba di speranza, imparare gli uni dagli altri e, creare un futuro positivo che, illumini le menti e ridoni forza alle nostre mani operose!»

 

Solo così la Vita vera trionferà.

 

Redazione internet

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