il 12 gennaio ad Alba l’ordinazione di p. Franco Moscone vescovo di Manfredonia

 
 

tratto dal SIR

Padre Franco Moscone, vescovo eletto di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, riceverà l’ordinazione episcopale nella cattedrale di Alba il 12 gennaio, alle 15.30, per le mani di mons. Marco Brunetti, vescovo di Alba; di mons. Donato Negro, arcivescovo di Otranto e presidente dei vescovi pugliesi, e del vescovo emerito di Torun (Polonia), Andrzej Wojciech Suski. Nato ad Alba nel 1957 e battezzato nella stessa cattedrale della città, p. Moscone è stato nominato pastore dell’arcidiocesi pugliese il 3 novembre 2018 da Papa Francesco, mentre ricopriva il ruolo di preposito generale dei padri Somaschi. Dopo l’ordinazione ad Alba, il neo arcivescovo, che ha chiesto ai fedeli di continuare ad essere chiamato “padre” anziché “eccellenza”, farà il suo ingresso a Manfredonia il 26 gennaio alle 16. Il 27 gennaio, alle 17, celebrerà nella concattedrale di Vieste. Il 2 febbraio, Giornata della vita consacrata, alle 17 presiederà la celebrazione eucaristica presso il santuario di Santa Maria delle Grazie in San Giovanni Rotondo. La parrocchia San Sebastiano di Serralunga, paese originario della famiglia di p. Moscone e dove è stato ordinato sacerdote, lo accoglierà con una celebrazione eucaristica il 13 gennaio e sarà presente al suo ingresso nell’arcidiocesi con un pellegrinaggio dal 25 al 28 gennaio in Puglia. Nel suo stemma episcopale p. Moscone ha voluto il motto “Servire pauperibus et Ecclesiae”. Nell’intervista esclusiva a Gazzetta d’Alba, ribadisce: “La mia scelta vocazionale deve rimanere quella di vita religiosa, in fedeltà ai voti, dove certe motivazioni di tipo carrieristico devono essere messe da parte. Voglio dunque mantenere la mia identità precedente nonostante la nomina a vescovo”. “Intendo rispettare il voto di povertà anche se diventerò vescovo – prosegue -. Preferisco che il dono personale diventi beneficenza verso le popolazioni del Sud dell’India, colpito da un’alluvione che ha causato oltre un milione di sfollati. Ad oggi siamo già in grado di costruire quattro case grazie alle donazioni ricevute”.