Il Crocifisso della Cattedrale di Nardò come modello di transizione

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In occasione dei festeggiamenti in onore del Santissimo Crocifisso in Nardò, pubblichiamo lo studio del diacono don Giovanni Colitta dal titolo “Il Crocifisso della Cattedrale di Nardò come modello di transizione”. Lo studio è il lavoro di tesi finale di Diploma presso la Scuola di Alta formazione di arte e teologia nella Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale.

Il lavoro qui proposto consiste in un percorso interattivo consultabile cliccando a questo link.

Nella presentazione del lavoro, il relatore prof. Andrea Dall’Asta SJ dice che: “È molto difficile redigere un elaborato su un crocifisso che da un lato è molto noto, dall’altro lato non ci sono documenti che permettano di delineare un racconto credibile della sua storia. Il crocefisso è infatti da un lato molto popolare, in quanto c’è una tradizione di devozione che lo ricorda da secoli, dall’altro lato si presenta in modo misterioso, segreto, poiché non esistono documenti antichi (attendibili) che ne attestino la provenienza, la datazione, l’originaria collocazione.” – sul lavoro di Colitta poi aggiunge: “Nel perfetto equilibrio tra gloria e kenosi, Colitta, in relazione al Crocefisso di Nardò, esprime quella tensione che parla al tempo stesso di morte e di resurrezione, di dramma del dolore e al contempo di danza della risurrezione. Credo si tratti di un lavoro maturo, che possa essere ancora approfondito e che sia un punto di partenza per altre proficue esperienze di studio.”

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