Il santissimo nome di Maria, madre di grazia e regina di pace – Diocesi Ugento Santa Maria di Leuca

 
 

[ad_1]

Omelia nella Messa per l’immissione canonica di don Antonio Mariano
parrocchia S. Francesco d’Assisi, Gemini, 12 settembre 2023.

Cari fratelli e sorelle,

l’immissione canonica di don Antonio come parroco della vostra comunità avviene in un clima “mariano” come appunto il suo cognome, nel giorno in cui la Chiesa celebra il santissimo nome di Maria. 

Maria è il modello e l’immagine della Chiesa

Maria è un membro, ma è anche la madre della Chiesa. In un certo senso riassume tutta la realtà ecclesiale in quanto modello, immagine e personificazione della Chiesa. L’odierna festa liturgica aiuta a capire che siete chiamati a vivere il cammino di fede, di speranza e di carità nel nome di Maria.  In questi mesi avete già vissuto un tempo in cui don Antonio si è preso cura della vostra parrocchia. Si è creato un clima di collaborazione, di intesa, di fiducia. Si è trattato di un periodo propedeutico a un impegno più stabile. Con questo rito don Antonio assume, anche dal punto di vista canonico, il compito di guidare la vostra comunità.  E lo farà nel nome di Maria.

Il nome di Maria 

Il dolce nome della Madonna ci ricorda che abbiamo una madre che possiamo interpellare con la certezza di essere ascoltati. Il suo nome indica la vocazione e la missione che Dio le ha affidato. Nella Sacra Scrittura il nome non ha soltanto un valore indicativo, ma racchiude l’identità della persona, la sua vocazione e la sua missione. Il nome Maria richiama molti aspetti. Tre sono i suoi principali significati. Riassumo i più rilevanti.

Il primo è mare. Come tutti i fiumi confluiscono nell’oceano, così tutti i tesori delle grazie celesti si riversano in Maria, “Madre di grazie”. Maria è l’oceano della grazia di Dio al quale possiamo attingere continuamente. 

Il secondo significato, sempre riferito al mare, vuol dire amarezza. Maria non è soltanto colei che ha raccolto tutta la grazia della redenzione, ma è anche colei che ha partecipato intimamente e profondamente alla morte di Cristo e alla sua passione. La Vergine è colmata di grazia, ma deve anche bere il calice amaro della passione di Gesù. Si manifesta così la sua piena partecipazione al mistero pasquale e l’esercizio della maternità ecclesiale. Cristo morente sulla croce ci ha lasciato per madre la sua stessa Madre. 

Il terzo significato indica Maria come stella del mare, appellativo con il quale la Chiesa invoca la Vergine nel bellissimo inno Ave, Maris Stella. Tutti e tre questi titoli mariani devono diventare per noi motivo per invocarla come madre della grazia, madre di Cristo e madre nostra, stella del mare che illumina il nostro cammino. Maria guida la comunità cristiana, come stella di riferimento e di orientamento nella traversata del mare della storia. Per questo san Bernardo esorta: «Nei pericoli, nelle pene, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria. Non resti lontana Maria dalla tua bocca, non resti lontana dal tuo cuore»[1].

Caro don Antonio, la preghiera a Maria, invocata con questi tre titoli, diventi il punto di riferimento del tuo cammino spirituale e della tua azione pastorale perché tu possa attingere sempre dalla Madonna, sentire la sua protezione, avvertire la sua presenza, sentirti accompagnato da lei. Anche voi, cari fratelli e sorelle, insieme al vostro parroco, rimanete sempre legati alla Madonna, perché vi faccia crescere nella fede, nella speranza e nella carità e vi perfezioni fino a raggiungere la piena maturità in Cristo. Vedo con molta gioia la presenza di tanti ragazzi e questo significa che la comunità stata vivendo in modo attivo il suo cammino spirituale e pastorale.

Maria SS.ma della visitazione 

In questa comunità invocate la Madonna con due titoli: “Maria Santissima della Visitazione” e “Regina della pace”. 

Il mistero della visitazione vi esorta a lasciarvi visitare da Dio. La visita del Signore avviene ogni giorno, ma soprattutto la domenica. Vorrei sottolineare questo aspetto. La domenica è il giorno del Signore, il tempo nel quale egli ci visita, ci esorta con la sua parola, si dà in cibo per la nostra vita spirituale, assicura la sua presenza in ogni momento della vita. La parrocchia deve vivere la centralità della liturgia domenicale. È il centro pulsante e il cuore di tutta la comunità. 

“Maria della visitazione” significa innanzitutto accogliere la visita di Dio che viene certo in tutti i giorni, in tutti gli avvenimenti della nostra vita, ma viene sicuramente oggettivamente, storicamente nel giorno del Signore. Poniamo al centro della vita della comunità, l’incontro, il raduno, il convegno, il convenire la domenica in Chiesa, da parte di tutti: adulti, ragazzi, bambini.

Il mistero della visitazione ci presenta anche Maria che va a visitare Elisabetta. La Madonna si muove, cammina, va incontro a sua cugina che è in un particolare momento di bisogno. La parrocchia pertanto non solo deve accogliere il Signore, deve mettersi in cammino per le strade del paese per incontrare gli ammalati, i poveri, i giovani, gli anziani. 

La vita della comunità parrocchiale si caratterizza per un duplice movimento: centripeto, ci si raccoglie insieme attorno all’altare del Signore; e centrifugo, si va nel mondo a portare a tutti la gioia dell’incontro con il Signore. Si realizza così il movimento tipico della vita cristiana: dalla comunione alla missione. Quando invocate la Madonna con il titolo di “Maria santissima della visitazione”, pensate a questo duplice movimento. Sarà come inspirare e respirare, come il movimento del cuore di sistole e diastole 

L’altro titolo è “Maria Regina della pace”. La Madonna vi invita a pregare e a portare nel mondo la pace ricevuta da Cristo durante la liturgia eucaristica. Vi invita anche a vivere la pace feriale, la pace tra le famiglie, la pace tra le persone. Una comunità in pace sarà anche annunciatrice di pace. Non soltanto la pace per la guerra in Ucraina, che sta tanto lontano da noi, ma la pace che riguarda le nostre relazioni. Maria sia regina della pace nella vostra comunità. 

Il rosario: pregare con Maria e invocare il nome di Maria 

Il nome di Maria, coniugato secondo questi due titoli, segna l’intero programma nella vostra comunità. Per essere fedeli a questo compito vi invito a invocare Maria e a pregare con Maria. È l’esortazione conclusiva che vi lascio: riunitevi a pregare il rosario in chiesa, nelle famiglie, nelle confraternite. È la preghiera mariana per eccellenza perché ci fa considerare e contemplare tutti i misteri della vita di Cristo. Diventa così per noi “la catena dolce che ci unisce a Dio”.

Con questi sentimenti faccio gli auguri a don Antonio e a tutti quanti voi: vivete con entusiasmo la vostra vita di comunità, partecipate a tutte le attività diocesane; stringendovi attorno a Cristo e a Maria rigenerate ogni girono la vostra vita personale e la vostra vita ecclesiale e sociale.


[1] Bernardo di Chiaravalle, Sulla eccellenza della Vergine Maria, 2, 17.

[ad_2]

clic qui per l’articolo sul sito della Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca