Messaggio del vescovo Domenico in occasione delle celebrazioni in onore della Vergine Maria nelle città della Diocesi

 
 

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Ogni anno nel periodo estivo, alcune città della diocesi, si preparano ad onorare la Vergine Maria, loro patrona. La prima domenica di agosto, la città di Terlizzi celebra la festa della Madonna di Sovereto, la terza domenica di agosto, a Giovinazzo si festeggia Maria SS. di Corsignano; mentre l’8 settembre, la città di Molfetta rende omaggio a Maria SS. dei Martiri. In questo clima festoso il vescovo S.E. Mons. Domenico Cornacchia ha voluto offrire una riflessione per vivere con profonda fede l’affidamento alla Vergine Madre.

 

Lo sguardo di Maria

Le celebrazioni annuali in onore della Madre di Dio che si vivono nel periodo estivo nella Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi sono un invito a riscoprire le radici religiose della nostra cultura, a rinvigorire i legami familiari, a prenderci cura della fede e delle tradizioni trasmesse, a rinsaldare i vincoli comunitari affinché, con una rinnovata responsabilità, possiamo guardare il nostro tempo con speranza ardente e inedita.

 

Il vissuto del popolo si presenta come una preziosa memoria poiché rimanda a una storia che si è generata mediante l’incontro di uomini e donne con la predicazione del Vangelo. La novità di Cristo ha trasformato intere esistenze favorendo un nuovo modo di concepire il tempo, lo spazio e ogni essere umano. Il ricordo grato di questo evento si manifesta nella gioiosa adesione della fede. La memoria del passato si coniuga con la festa odierna per trasmettere l’originale contenuto della Parola di Dio alle giovani generazioni. In tal senso l’esperienza del popolo è profezia in quanto, attraverso gestualità, parole e arte, si vive nel presente la fede dei padri e la si proietta, con entusiasmo, nel futuro. Tutto questo incoraggia la crescita comune e il senso di appartenenza alla comunità in cui la Chiesa compie la sua missione trasferendo, come affermava il Venerabile don Tonino, “le sue virtù dalla cripta delle buone intenzioni sulle barricate della vita di ogni giorno”.

 

Le città della Diocesi, per usare una espressione cara a Giorgio La Pira, sono un “luogo della geografia della grazia” in cui Dio abita e agisce. Occorre uno sguardo che veda il Signore operante nel mondo anche se molti non lo avvertono. È uno sguardo di contemplazione, di gratitudine, di vigilanza e di profezia in grado di scorgere i germi di resurrezione nelle strade e nelle case delle nostre città. Un mistico medioevale, Riccardo di San Vittore, diceva che “Ubi amor ibi oculus”, dove c’è amore, lì c’è uno sguardo. Questo è lo sguardo di Maria sulla Diocesi, sulle nostre città, su tutti i suoi figli, capace di penetrare nella mente e nel cuore per accompagnare, nella nostra umanità, la nascita e la crescita del suo Figlio, Verità che dona amore alla vita. Scrutando l’immagine della Vergine Santa non siamo noi a mirare il suo volto ma è Lei che guarda noi, donandoci spiragli di grazia, di bellezza, di luce, di amore a Dio e all’umanità!

 

Il suo è uno sguardo d’amore che è gratuito perché, illuminato dalla sapienza del Signore, dona novità di vita, come nel giorno dell’annunciazione.

Il suo è uno sguardo d’amore che è misericordioso perché è attento alle fragilità delle persone originando percorsi di prossimità e di accoglienza come ha fatto con sua cugina Elisabetta.

Il suo è uno sguardo d’amore che è fedele perché capace di collaborare con generosità alla costruzione di un mondo rinnovato come nella Pasqua di morte e di resurrezione del suo Figlio.

Il suo è uno sguardo d’amore che è creativo perché genera legami con Dio e con il prossimo così come lei ha vissuto la sua presenza orante e amorevole nella Chiesa nascente.

 

Pertanto anche il nostro sguardo, attratto da quello di Maria, può creare amore nel sostenere il bene comune, nell’accrescere le potenzialità delle persone e delle comunità, nell’incrementare le relazioni sociali, nell’incoraggiare un interesse per le questioni educative e nel promuovere un impegno generoso nelle politiche locali e globali.

 

Buona festa a tutti.

Maria, nostra compagna di viaggio, interceda per noi.

 

+ Domenico Cornacchia

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