Pentecoste, il Vescovo: “Lo Spirito, il Paraclito, è colui che è vicino, che è intimo”

 
 

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“Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi” (At 1,8).

Il dono dello Spirito Santo, annunciato da Gesù, è fatto per immettere i credenti, ed anche gli uomini di “buona volontà”, nel dinamismo evangelico della testimonianza dell’amore. Lo Spirito infatti non è dato per “cullare” nell’immobilismo della pigrizia che smorza l’impegno e scansa la fatica.
Lo Spirito Santo ha una missione generativa e propulsiva, consolatrice, non consolatoria. Egli rende testimoni credibili del Risorto con la responsabilità storica che compete a ciascuno secondo la vocazione di ciascuno. Perché coloro a cui è mandato assumano generosamente gli impegni concreti che la storia del Vangelo assegna loro.
Lo Spirito non annulla le novità che lui stesso genera né le differenze che manifestano varietà e ricchezza, piuttosto lo Spirito integra nella comunione di quel Popolo che cammina con fiducia verso la pienezza del Regno dei cieli.
Lo Spirito Santo viene donato all’umanità intera perché ogni uomo e ogni donna possa incontrare il Signore Gesù, salvatore e redentore del mondo. Egli conduce alla verità, non abbandona, né tradisce. Lo Spirito è amore infinto che produce amore, e nelle persecuzioni mantiene saldi nella fede.

Lo Spirito Santo aiuta a superare le nebulosità delle istituzioni umane, l’amarezza dell’ingratitudine, le recinzioni e le chiusure clericali, i suggerimenti malefici dei seminatori di zizzania, l’anacronismo e gli scrupoli del legalismo (che non è legalità), l’assalto della cattiveria che non conosce limiti soprattutto verso chi non asseconda i propri capricci ed anche l’ignavia suggerita dal (demoniaco) rimpianto di aver fatto del bene.

Lo Spirito è detto anche “il paraclito”, egli è “colui che è vicino”, “colui che è intimo”.

Lo Spirito è infatti vicino ed intimo ai ministri del Vangelo perché servano l’unità della Chiesa. È vicino ai credenti perché siano coerenti nell’amore del Signore Gesù. Lo Spirito è “intimo” ai giovani perché vivano la fede con coraggio e generosità.

Lo Spirito è vicino ai sofferenti perché permangano nella speranza che non delude, è vicino ed intimo alle Comunità cristiane perché diffondano nel mondo, a cominciare dal loro mondo, il buon profumo del Regno di Dio.

Insomma, lo Spirito Santo viene effuso perché si cresca, con audacia, nella fedeltà vera e feconda al Signore Gesù.

Vieni, santo Spirito e riempi il cuore dei tuoi fedeli!

Lucera, 28 maggio 2023
Solennità di Pentecoste

+ Giuseppe Giuliano,
vescovo di Lucera-Troia



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