VII Giornata mondiale dei poveri – Diocesi Ugento Santa Maria di Leuca

 
 

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19 novembre 2023

Papa Francesco ha pubblicato il messaggio, per questa giornata: “Non distogliere lo sguardo dal povero”. Queste parole sono prese dal libro di Tobia al capitolo quarto. E’ un piccolo libro contenuto nella Bibbia, dal quale il compianto Vescovo, Mons Vito De Grisantis, trovò lo spunto per indire una giornata, il 14 marzo 2010, per raccogliere un fondo-Progetto Tobia- a sostegno dei giovani disoccupati e delle persone che perdevano il lavoro, invitandoci ad agire come Tobia aveva fatto nel vivere il testamento spirituale del padre Tobi: “Se non volterai le spalle al povero, Dio non volgerà mai il suo volto lontano da te….Il far del bene ad altri ha lo stesso valore di un’offerta davanti all’Altissimo.… non tenerti fino all’indomani la paga di quelli che hanno lavorato per te. Non far aspettare a nessuno i suoi soldi. … Non fare agli altri quello che non vuoi ricevere da loro. Dà il tuo pane a chi ha fame e i tuoi mantelli a chi non ha da vestirsi. Distribuisci in elemosina tutto quello che hai, oltre i tuoi bisogni e non rimpiangere quello che dai agli altri”.(Tb 4, 5-11,14-17) L’impegno a non distogliere lo sguardo dai poveri, in questi anni è stato portato avanti dalla Fondazione De Grisantis, braccio operativo della Caritas diocesana, grazie all’impegno di tanti e del caro presidente, Don Antonio Morciano. In questi anni sono state avviate 85 attività lavorative, sostenute 62 famiglie, garantendo complessivamente 1.924.331,91 di euro di prestiti. Ma c’è il rischio di distogliere lo sguardo, girarsi con fastidio dall’altra parte, assumere un atteggiamento di indifferenza incattivita: è la tentazione che può prendere il sopravvento in tanti di noi di fronte a quel fiume di povertà, come lo chiama il Papa nel suo messaggio, che sta allagando le nostre piccole comunità e rischia di straripare. “Quel fiume sembra travolgerci, tanto il grido dei fratelli e delle sorelle che chiedono aiuto, sostegno e solidarietà si alza sempre più forte”. Con una sfacciataggine che fa quasi tenerezza il Papa ci fa una proposta “oscena” di invitare a pranzo una persona povera incontrata per strada proprio la domenica, 19 novembre 2023, della Giornata mondiale, magari offrendo anche la possibilità di andare un attimo in bagno prima di sedersi a tavola. Ancora il Papa ci invita a leggere il momento presente. “…Viviamo, infatti, un momento storico che non favorisce l’attenzione verso i più poveri. Essi diventano immagini che possono commuovere per qualche istante, ma quando si incontrano in carne e ossa per la strada allora subentrano il fastidio e l’emarginazione. La fretta, quotidiana compagna di vita, impedisce di fermarsi, di soccorrere e prendersi cura dell’altro. La parabola del buon samaritano (cfr Lc 10,25-37) non è un racconto del passato, interpella il presente di ognuno di noi. Delegare ad altri è facile; offrire del denaro perché altri facciano la carità è un gesto generoso; coinvolgersi in prima persona è la vocazione di ogni cristiano” . (Messaggio n. 4).

Ma chi è questo poveraccio, italiano o immigrato? Sono persone che chiedono non solo qualcosa, ma chiedono di entrare in relazione con noi, vogliono stare un po’ con noi. Nei vari servizi che via via stiamo avviando sia direttamente, come Caritas diocesana e sia attraverso le Caritas parrocchiali deve emergere: l’azione comunitaria di inclusione delle persone che usufruiscono dei nostri servizi, cioè quello di conoscere le persone e farle sentire a casa nelle nostre comunità; il coinvolgimento, della persona in difficoltà, a prendere coscienza della propria condizione, ed avviare percorsi di uscita dalla condizione di povertà, cioè percorsi di promozione umana; la collaborazione e il confronto con le istituzioni pubbliche affinchè compiano il proprio dovere e tutti possano sentirsi cittadini. Papa Francesco augura che, “possa svilupparsi la solidarietà e sussidiarietà di tanti cittadini che credono nel valore dell’impegno volontario di dedizione ai poveri. Si tratta certo di stimolare e fare pressione perché le pubbliche istituzioni compiano bene il loro dovere; ma non giova rimanere passivi in attesa di ricevere tutto “dall’alto”: chi vive in condizione di povertà va anche coinvolto e accompagnato in un percorso di cambiamento e di responsabilità” (Messaggio n. 6).

Nella nostra Chiesa locale, certamente tanto si fa, molte esperienze caritative ci sono; alcune volte nell’apprenderle sono molto contento ma sarebbe bello metterle in relazione e coordinarle a beneficio di tutta la nostra chiesa. Alcune comunità oltretutto stanno sperimentando l’utilizzo di Ospoweb, che aiuta a farsi carico delle situazione e non solo a dare qualcosa. A tal proposito nei prossimi mesi la caritas diocesana, attraverso il percorso all’interno della scuola per animatori pastorale, del quarto anno e con l’incontro con le singole caritas parrocchiali che lo richiedono avvierà la formazione degli animatori/operatori delle caritas parrocchiali. In questa giornata saranno promosse alcune iniziative per coinvolgere tutte le comunità a non distogliere lo sguardo dai poveri, anzi a guardarli con simpatia ed attenzione: adorazione eucaristica da fare durante la settimana che precede la giornata; pranzo di convivialità nelle quattro foranie, coinvolgendo le istituzioni per ogni forania e, da ogni Comunità Parrocchiale, far partecipare alcune persone, anche migranti, che vengono sostenute dai nostri servizi.

Sempre nella stessa giornata per rispondere ad un bisogno, che più volte alcuni confratelli hanno richiamato, cioè quello della condizione dei carcerati – problema emerso ultimamente in un incontro con i direttori Caritas della Metropolia di Lecce, insieme al volontario del carcere, Lorenzo Ria – è bene promuovere un’attenzione, nelle nostre comunità, verso i detenuti più fragili del carcere di Lecce, Borgo San Nicola. Per questo motivo nella giornata del 19 novembre, raccoglieremo durante le celebrazioni materiale igienico personale, cioè saponi, spazzolini, dentifrici, shampoo, bagnoschiuma da consegnare alla Caritas Diocesana, che farà pervenire ai carcerati. “I poveri sono persone, hanno volti, storie, cuori e anime. Sono fratelli e sorelle con i loro pregi e difetti, come tutti, ed è importante entrare in una relazione personale con ognuno di loro” (n.8).

Fraterni saluti!
Ugento, 26/10/2023

Il Direttore
Sac. Lucio Ciardo

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