Canti e musiche per la celebrazione del sacramento del matrimonio – Diocesi Ugento Santa Maria di Leuca

 
 

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In attesa della revisione generale, pubblichiamo la bozza contenente i canti e le musiche selezionati dalla Sezione musica sacra dell’Ufficio liturgico diocesano per la celebrazione del sacramento del matrimonio.

LA CELEBRAZIONE DEL MATRIMONIO
Praenotanda del rito del Matrimonio

LA PREPARAZIONE

28. Poiché il Matrimonio è ordinato alla crescita e alla santificazione del popolo di Dio, la sua celebrazione ha un carattere comunitario che consiglia la partecipazione anche della comunità parrocchiale, almeno attraverso alcuni dei suoi membri […].

PREMESSE GENERALI

29. La celebrazione stessa del Matrimonio deve essere preparata con cura, per quanto è possibile, insieme con i fidanzati. Il Matrimonio si celebri abitualmente durante la Messa. Il parroco, tuttavia, tenute presenti sia le necessità della cura pastorale, sia le modalità di partecipazione degli sposi e degli invitati alla vita della Chiesa, giudichi se sia meglio proporre la celebrazione del Matrimonio durante la Messa o nella celebrazione della Parola.

Secondo l’opportunità, si scelgano insieme con gli stessi fidanzati le letture della Sacra Scrittura che saranno commentate nell’omelia; e inoltre si scelga la forma con cui esprimere il consenso, i formulari per la benedizione degli anelli, per la benedizione nuziale, per le intenzioni della preghiera universale, ossia dei fedeli, e i canti. Si faccia inoltre attenzione alle varianti previste nel rito e anche alle consuetudini locali che si possono opportunamente accogliere.

30. I canti da eseguire siano adatti al rito del Matrimonio ed esprimano la fede della Chiesa, in modo particolare si dia importanza al canto del salmo responsoriale nella liturgia della Parola. Quello che è detto dei canti vale anche riguardo alla scelta di tutto il programma musicale.

31. Conviene che il carattere festivo della celebrazione del Matrimonio si esprima in modo adeguato anche nell’ornamento della chiesa. Gli Ordinari del luogo vigilino perché, tranne gli onori dovuti, nel rispetto delle leggi liturgiche, alle autorità civili, non ci siano distinzioni di persone private o di condizioni sociali.

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