Don Tonino ci insegna a praticare la tenerezza e a stare tra la gente – Diocesi Ugento Santa Maria di Leuca

 
 

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Intervista di Donato Nuzzaci a S. E. mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento – S. Maria di Leuca
per «Quotidiano» 16 marzo 2023

«Papa Francesco ha richiamato ancora una volta la figura di don Tonino Bello, sottolineando il suo rapporto con la gente e la dimensione pastorale che i sacerdoti e i vescovi devono avere all’interno della propria comunità. È importante, dunque, che il sacerdote sia come Gesù che parlava, stava tra la gente, interveniva nelle questioni più rilevanti».

Così il vescovo della diocesi Ugento – S. Maria di Leuca, Vito Angiuli, fa proprie le parole chiave affermate in una recente intervista da papa Bergoglio, che riflettono sui temi dell’accoglienza, della tenerezza, della pace, della vita pastorale a contatto con le persone. Concetti questi che saranno rievocati oggi in concomitanza con l’inizio della quattro giorni a Tricase de “L’Anello del Bello”, un nuovo cammino dedicato a don Tonino, in occasione del 30esimo anniversario della scomparsa del vescovo di Molfetta.

Monsignor Angiuli, a cinque anni dalla visita ad Alessano sulla tomba del Servo di Dio, papa Francesco dichiara che “la Chiesa deve uscire, deve stare in mezzo alla gente. Penso a don Tonino Bello, un grande vescovo pugliese che stava in mezzo al suo popolo e ha lottato con tutte le sue forze per la pace”.

«Non è la prima volta che il Papa cita don Tonino Perché in discorsi recenti ha richiamato altre frasi in rapporto alla pace, ai migranti. In riferimento di don Tonino, ad esempio -aveva- adoperato in passato quella espressione rivolta a sacerdoti e vescovi (“Siate pastori con l’odore delle pecore”), con la quale diceva che è importante che il sacerdote sia come Gesù, che stava tra la gente, parlava, ascoltava, interveniva. Quindi il Papa ha voluto oggi ripresentare don Tonino come un modello di vita pastorale e, di vicinanza e di tenerezza, sottolineando che Dio nei nostri riguardi si esprime come un padre e anche come una madre, con la tenerezza dei genitori, con l’affetto. Non è un Dio astratto, lontano, gelido. Ecco, vicinanza e tenerezza sono caratteristiche di Dio e di Cristo che naturalmente il sacerdote deve avere».

Nella sua Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca com’è il rapporto con le comunità?

«Nelle nostre piccole realtà si avverte una vicinanza fisica alle persone, i nostri territori non sono come quelli delle grandi città anonime, sono paesi piccoli dove la figura e la presenza del sacerdote è facilmente riconoscibile. Certamente, dobbiamo sempre migliorare ed essere ancora più vicini, e devo dire che già. molti sacerdoti svolgono bene questa loro funzione».

Il Papa omaggia don Tonino dicendo che “è un profeta è già venerabile ed è in cammino, verso la beatificazione”. A che punto è l’iter?

«Dopo la venerabilità con cui c’è stato l’accertamento da parte della Chiesa delle virtù eroiche di don Tonino, nel secondo passaggio per la beatificazione ci dovrà essere l’accertamento di un miracolo. Di questo miracolo, almeno per ora, non ne abbiamo una notizia certa e quindi si aspetta. Ci deve essere prima il passaggio nella diocesi con il processo tecnicamente chiamato “de miro” che significa del miracolo, cioè bisogna portare tutta la documentazione medica e le testimonianze. Poi questo materiale viene inviato alla Congregazione per le cause dei Santi che deve dare il suo ultimo responso per l’accertamento di un miracolo. Naturalmente sono i medici che devono accertare che si tratta di un fatto inspiegabile dal punto di vista scientifico e poi i teologi e i cardinali. Nella diocesi di Ugento, intanto ci stiamo preparando per la beatificazione della venerabile Madre Elisa Martinez, proprio perché è stato dichiarato da parte della Chiesa un miracolo»

A Tricase da oggi ci sarà un intenso programma con Il cammino giubilare “L’Anello del Bello”. 

«Questo cammino lungo 120 km si compone di tappe ad anello e coinvolge alcuni paesi della nostra diocesi e di altre vicine. L’iniziativa ha già preso avvio a Salve e, dopo Ugento e Barbarano del Capo (Morciano di Leuca), arriva a Tricase, per proseguire nelle prossime settimane ver per proseguire nelle prossime settimane verso Collepasso, Vaste (Poggiardo), Gallipoli, Castro, Alessano, per poi concludersi a S. Maria di Leuca. Mi piace sottolineare che questo cammino si inserisce nella grande prospettiva dei Cammini di Leuca, si pone come una dimensione esemplare e in collegamento anche con quella della via Francigena. È un passaggio sulle orme di don Tonino con un collegamento con i Comuni i quali, attraverso i Sindaci, collocano una stele in un luogo da loro scelto. Non è un fatto, dunque, soltanto ecclesiale ria coinvolge diversi municipi. In questo cammino lento, a piedi, si riflette sulle tematiche evidenziate da don Tonino e si fa un’esperienza di vita comunitaria».

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