Il meraviglioso diamante – Diocesi Ugento Santa Maria di Leuca

 
 

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Messaggio alla Chiesa di Ugento – S. Maria di Leuca per la giornata diocesana
di preghiera per le vocazioni
dal Palazzo Vescovile, Ugento, 8 dicembre 2022
Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria.

Carissimo giovane,
carissima comunità diocesana,

ricordare e vivere ogni anno la Giornata del Seminario ci permette di tornare a riflettere sul mistero della vocazione. 

Dio chiama per nome

Don Tonino Bello preferiva parlare di “evocazione” cioè della Voce di Dio che risuona nel tempo e chiama ciascuno per nome. La chiamata divina è una nuova creazione, una nuova nascita, un essere nuovamente riconsegnati alla vita. Nulla, infatti, è frutto del caos senza senso. Siamo oggetto delle attenzioni e della cura paterna di Dio e del suo stupendo progetto. Rispondere prontamente e con generosità infonde in noi la vera gioia.

A cosa Dio chiama?

Dio, dunque, chiama personalmente. Ma a cosa? La risposta è semplice: a realizzare il suo progetto d’amore perché la sua gioia sia in noi e la nostra gioia sia piena (cfr. Gv 15,11). Ogni chiamata richiede un movimento: quando chiamiamo qualcuno per nome, questi muove la sua attenzione verso di noi. La Voce che chiama è suadente attrattiva, chiede che ci muoviamo verso di lui, in vista della comunione con colui che ci ha interpellati. Dio ci chiama alla «comunione con il Figlio suo, Gesù Cristo Signore nostro» (1Cor 1,9). Siamo invitati, attraverso Gesù, a diventare come lui, figli nel Figlio! Tutto è stato creato in Cristo, per mezzo di Cristo e in vista di Cristo (cfr. Col 1,16).) Per questo «il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1, 14). Venne tra noi perché noi potessimo andare verso di lui. Ogni nostro movimento di risposta è orientato a lui. Stare con Gesù vuol dire imparare a vivere come Gesù. Vivere come Gesù significa entrare nella comunione con Dio Padre. 

Come Dio chiama?

In che modo Dio ci chiama e come dobbiamo ascoltare, comprendere e rispondere alla sua Voce? Dio ci chiama attraverso la sua Parola e gli avvenimenti della storia. Universale è la chiamata, molteplici sono le risposte. Ognuno per la sua strada. «Come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono uno corpo solo» (1Cor 12,12), così nella Chiesa vi sono diversi modi di vivere la propria vocazione. La Chiesa risplende nel mondo come un “meraviglioso diamante”: numerose sono le facce, unico il fascio di luce che emana. Molte sono le esperienze vocazionali che il Signore suscita nella vita dei cristiani, identico il fine: la comunione con la vita divina. 

Tra i molteplici criteri per comprendere la divina chiamata, ne suggerisco solo due. Il primo consiste nel ritrovare l’unità e la relazione fraterna e amicale con Dio, con se stessi e con gli altri superando ogni divisione, dispersione e frammentazione. Il secondo è segnato dalla croce: la relazione con il Risorto, è sempre un incontro con il Crocifisso. Sono due facce dello stesso mistero. È necessario che ogni vocazione passi attraverso il “crogiuolo della croce”, un fuoco che brucia ogni scoria e imperfezione e rinsalda la fedeltà e la perseveranza.

Allora, carissimi, come non lasciarsi affascinare da questo meraviglioso diamante che illumina e dona pienezza alla vita? Siamo chiamati alla beatitudine, a godere una felicità profonda che riempie il cuore e sazia ogni desiderio. La Vergine Maria, Madre del bell’amore e della dolce speranza, ci aiuti a dire il nostro “fiat” al Signore, un “sì” generoso, gioioso e fedele.

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