Incendio al Miulli, Ricchiuti: «Pericolo evitato grazie al lavoro di tutti gli operatori»

 
 

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«Desidero, con tutto il cuore – scrive l’arcivescovo Mons. Giovanni Ricchiuti – esprimere i miei più sentiti ringraziamenti a tutte le donne e gli uomini che si sono prodigati durante l’emergenza causata da un improvviso incendio presso i locali situati al piano -2, sotto il reparto di Pronto Soccorso.

Tutto questo è accaduto durante una normale mattina lavorativa, nel pieno delle attività di cura dei pazienti ricoverati, degli interventi chirurgici, delle emergenze mediche e delle visite ambulatoriali.

La prontezza dimostrata da tutte le figure professionali coinvolte e il coraggio mostrato dai singoli nel prendere azioni mirate a ridurre al minimo i rischi per i nostri ospiti hanno permesso di circoscrivere il pericolo, mettendo in atto tutti i protocolli di sicurezza insieme a interventi ponderati per affrontare le situazioni di disagio che si sono presentate durante l’emergenza.

Grazie alla dedizione e all’impegno di tutti gli operatori coinvolti, non si sono verificati danni alle persone né panico durante la procedura di evacuazione, e l’assistenza ai pazienti non è stata interrotta. Questo risultato è il frutto della massima attenzione che gli operatori dedicano al loro ambiente di lavoro, considerandolo come una “casa” da proteggere e custodire per il bene di tutti, soprattutto dei malati. Vorrei ringraziare i responsabili della sicurezza e i loro delegati per il loro contributo. I vigili del fuoco, le guardie giurate, l’ufficio tecnico, gli operatori e i dirigenti hanno collaborato con solerzia e coraggio, caratteristiche che emergono nei momenti di pericolo. Vorrei esprimere un ringraziamento particolare a tutto il personale addetto alle pulizie per la velocità con cui hanno ripulito e ripristinato tutti gli ambienti e i reparti, che sono rimasti fermi solo per un giorno. Grazie all’organizzazione sanitaria, tutte le attività che erano state rimandate sono state recuperate integralmente già nei giorni successivi.

Grazie a tutti!»

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