inno alla vita in un miracolo – Diocesi Ugento Santa Maria di Leuca

 
 

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Articolo del Vescovo in “Nuovo Quotidiano di Puglia- Lecce”
venerdì, 24 febbraio 2023, pp. 1 e 7.

Ieri, giovedì, 23 febbraio 2023, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle cause dei santi, autorizzandolo a promulgare il Decreto riguardante il miracolo attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio, Madre Elisa Martinez. Si è così concluso il cammino iniziato il 19 agosto 2020, nella Basilica di Leuca con l’inchiesta diocesana “super miro”, ovvero sul miracolo. Il 21 agosto 2020, tutta la documentazione raccolta durante l’inchiesta diocesana fu consegnata presso la cancelleria della Congregazione delle cause dei santi per l’accertamento vaticano, che ora si è concluso positivamente. 

Il fatto prodigioso è attribuito all’intercessione della Venerabile Elisa Martinez. Fin dalla più tenera età, ella si contraddistinse per un trasporto naturale verso gli ideali di fede e di preghiera, e per un amore particolare a vantaggio dei più indifesi e dell’infanzia. Spesso riuniva attorno a sé i bambini, intrattenendoli con giochi e insegnando loro a pregare e i primi rudimenti di catechismo.

Il miracolo, infatti, riguarda la nascita di una bimba marchigiana che rischiava di non poter venire al mondo per una serie di improvvise complicazioni nella gravidanza della madre, al quinto mese di gestazione. La guarigione clinica e quindi la nascita della bambina sono eventi ritenuti inspiegabili dal punto di vista scientifico anche dai medici. 

Questo miracolo costituisce un segno della misericordia di Dio e lancia anche un preciso messaggio di grande attualità per il nostro tempo. Uno dei problemi più gravi, infatti, è il triste fenomeno della crescente denatalità, indice di una mentalità individualista ed abortista e di una mancanza di speranza nel futuro. La nascita di questa bambina, voluta con insistenza dalla mamma anche contro il parere dei medici che le con­sigliavano di abortire, è un inno alla vita e mostra che Dio è «il Signore, amante della vita» (Sap 11,16).

Forse anche per l’importanza di questo messaggio il processo verso la beatificazione di Madre Elisa è stato relativamente breve. Dal 17 novembre 2016 al 12 novembre 2017, presso la Curia Ecclesiastica di Ugento-Santa Maria di Leuca, fu celebrata l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta dalla Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 14 settembre 2018. Preparata la Positio, si è intrapreso il cammino per il riconoscimento delle virtù eroiche di Madre Elisa. Il 20 aprile 2021, si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi che ha avuto esito positivo. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti in Sessione Ordinaria il 28 settembre 2021, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali e annesse. Quindi, Papa Francesco, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, il 13 ottobre 2021 ha dichiarato Madre Elisa Martinez “Venerabile”. Con il riconoscimento del miracolo e il nuovo intervento del Pontefice, ella è stata dichiarata “Beata”. 

Elisa Martinez nacque a Galatina (Le) il 25 marzo 1905 da Giacomo e Francesca Rizzelli, in una agiata e numerosa (otto figli) famiglia di sani principi morali e religiosi. Nel 1928 entrò tra le Suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore ad Anger che Nel 1932, per motivi di salute fu costretta a lasciare. L’Istituto religioso da lei fondato cominciò a muovere i primi passi nel 1934. Il 15 agosto 1941, il vescovo di Ugento, mons. Giuseppe Ruotolo, eresse la Pia Unione in Istituto di Diritto Diocesano, suggerendone il cambio del nome in “Figlie di Santa Maria di Leuca”, in onore al maggior santuario mariano presente in Diocesi e nel Salento. 

La finalità della Congregazione religiosa è quella di dedicarsi alla catechesi nelle parrocchie, all’educazione della prima infanzia, all’assistenza delle madri nubili, dei carcerati e dei fratelli emigranti sparsi nel mondo. Si tratta di una scelta preferenziale per i poveri e per gli emarginati, in ossequio all’esortazione di Gesù: «Qualunque cosa avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avrete fatto a me» (Mt 25,40).

Nelle sue lettere alle suore, Madre Elisa ha ribadito più volte l’ispirazione originaria. Nella lettera del 15 dicembre 1957, ella scrive: «Le opere di carità spirituale e corporale che noi esercitiamo con il nostro apostolato […] sono tutte maniere di portare agli uomini che noi avviciniamo la redenzione di Gesù»[1]. E nella lettera del 20 ottobre 1985 dichiara: «Siamo portatrici dell’immagine di Cristo nel mondo, non strumenti di attività […] Mandate dalla Chiesa, non rappresentiamo noi stesse: nella fedeltà alla nostra missione, noi siamo legate alla Chiesa, nostra Madre e, per vocazione, siamo la sua presenza nel mondo»[2].

Col passare degli anni, l’Istituto si estese in diverse parti del mondo, a cominciare dall’Italia e dall’Europa, fino a raggiungere l’America e il continente Asiatico (India, Filippine). Dopo una lunga vita tutta spesa per la maggior gloria di Dio, ad onore della Vergine Maria e per il bene dei fratelli, provata come oro nel crogiolo da grandi sofferenze fisiche e morali, l’8 febbraio 1991 Madre Elisa morì, lasciando la grande eredità di 55 comunità religiose distribuite in otto paesi, con 600 sue amate figlie che hanno diffuso il suo carisma con immutata fedeltà. Le comunità sono così distribuite: 24 in Italia, 12 in India, 7 nelle Filippine, 6 in Svizzera e in Portogallo, 4 in Canada, 1 rispettivamente in Francia, Portogallo, Messico.

La fama di santità della Beata Elisa Martinez va sempre più crescendo. La sua tomba si trova presso la Cappella della Casa Generalizia delle Figlie di Santa Maria di Leuca in Roma – Prima Porta ed è meta di continui pellegrinaggi da parte di chi invoca la sua intercessione presso Dio.


[1] E. Martinez, Lettera circolare, 15 dicembre 1957.

[2] Ead., Lettera circolare, 20 ottobre 1985.

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